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Kipin, il tuo biglietto da visita digitale e non solo

Versatile, sostenibile, performante, e made in Italy.

Kipin è un'eccellenza tutta nostrana da premiare per l'offerta e la qualità che propone.

11 novembre 2021

> Di N. Ryan Carrassi>> 

Si parla poco e male delle aziende italiane, delle nostre eccellenze. Spesso se ne parla per le crisi, i licenziamenti, le chiusure. Si perde così la visione globale, che deve comprendere anche quanto c'è di buono in start up, aziende innovative  e compagnie in costante continua espansione e miglioramento. Kipin è una di queste. Innovativa, attenta alla sostenibilità, al passo con i tempi e le esigenze odierne. Scopriamo chi l'ha fondata e di che cosa si occupa. 

Dopo aver testato il servizio in maniera anonima, come è nostra abitudine con 12LIFE selection, aver appreso e utilizzato le funzionalità, la risposta del servizio di assistenza, e la qualità globale dell'offerta, ci siamo convinti della bontà del progetto e dell'ottimo rapporto qualità/prezzo/servizio. Inoltre abbiamo appreso e constatato i continui e frequenti aggiornamenti, upgrade e iniziative a favore dell'utente.

Abbiamo quindi preso contatto con Cristiano Vitolo, ideatore e fondatore di Kipin. In principio non avevamo in mente un'intervista. Ma essendo tornati a pubblicare un magazine, ci è piaciuta l'idea di riproporre la nostra selezione delle migliori eccellenze italiane, testate e certificate dalla nostra redazione. Dopo un periodo di pausa, ritorniamo allora con 12Life selection, grazie alla piacevole scoperta di Kipin. 

Ecco la nostra chiacchierata con Cristiano Vitolo.

Che tipo di bambino sei stato?

Diciamo che ho iniziato ad appassionarmi all'informatica già all'età di 10 anni. Oggi sarebbe la normalità (anzi sarei in ritardo), 34 anni fa lo era un po' meno. Già dopo pochi mesi dal mio primo Commodore 64, più che dai giochi (che inizialmente erano stati l'unico motivo che mi aveva spinto a chiedere ai miei genitori un computer in regalo) fui attratto dalla possibilità di crearli. Ma non c'era internet, non c'erano molte fonti da cui attingere (se non pochissime riviste settimanali) e quindi iniziai a leggere il manuale del mio C64 per capire come iniziare a programmare.

Eri uno smanettone con i computer?

Sì, direi di esserlo stato. Ma più sul software che sull'hardware. 

Il tuo primo pc?

Il primissimo computer fu un Commodore 116, che credo abbiano avuto in pochi (...ed infatti dopo solo qualche mese passai al C64, vista la ridottissima compatibilità del C116)

Come è nata la tua Kipin?

L'idea di Kipin nasce un giorno in cui ero ad una fiera con lo scopo di presentare una startup per la quale avevo già diligentemente stampato i miei biglietti da visita cartacei. Come sempre, avevo vissuto con emozione la stampa di questi biglietti perché erano collegati alla nascita di un nuovo progetto. In passato, però, questo entusiasmo spesso si era scontrato con il dispiacere dovuto al dover gettare biglietti non più utilizzabili perché facenti capo a progetti accantonati, oppure perché contenenti recapiti non più utilizzati o semplicemente perché si era optato per un restyling dell'immagine coordinata. Nello specifico, quello stampato per la fiera era il quinto biglietto da visita che avrei dovuto portare sempre con me, visto che in quel periodo partecipavo ad altrettante società/progetti. Ho detto "avrei dovuto" perché, mentre ero alla fiera, a un certo punto mi allontano dal mio stand e  incontro casualmente il membro di un'altra startup. Sempre per puro caso, inizio a chiacchierare con lui, ci illustriamo a vicenda i nostri rispettivi progetti e ci rendiamo  conto della possibilità di collaborare, ma quando sto per consegnargli il mio biglietto da visita cartaceo, mi accorgo che... li avevo lasciati allo stand! Chiedo quindi il suo di biglietto (per poi "fargli uno squillo") e lui mi dice che non usa biglietti da visita già da tempo perché li trova vecchi e scomodi. Mi comunica quindi il suo numero di cellulare (che io trascrivo manualmente sul mio smartphone) e mi dice il suo nome così che "avrei potuto cercarlo su LinkedIn. "Benché non ci fu poi modo di collaborare, quell'incontro mi aprì gli occhi. Iniziai a pormi così tante domande:

- Possibile che ancora oggi si utilizzi un biglietto di carta per comunicare i propri dati? E che questi dati debbano essere trascritti uno ad uno? Non è possibile trasferire tutti i propri recapiti con un click?

- Come posso evitare di sprecare tutta questa carta quando i dati stampati sul biglietto non sono più aggiornati? Ed evitare che la persona a cui lo consegno, getti il mio biglietto dopo qualche minuto?

- Come posso costruire un biglietto così dinamico da coprire tutti i progetti che gestisco e da poter cambiare all'occorrenza, magari consentendomi di decidere al momento quali dati condividere? 

- Come posso evitare di lasciare al caso una possibile vendita e/o collaborazione ed essere certo che il destinatario memorizzi i miei dati precisi, senza rischi di errori di battitura e senza pretendere che cerchi manualmente il mio nome su qualche piattaforma?

Confrontandomi poi con altri imprenditori e liberi professionisti, mi sono reso conto che avevano le mie stesse difficoltà. Così ho deciso di progettare e realizzare Kipin.

Nei tuoi intenti c’era anche l’esigenza della sostenibilità?

Sì, fin da subito. Personalmente odio gli sprechi, di qualsiasi tipo. 

L’età media dei tuoi utenti?

Non abbiamo un dato preciso, ma da quanto ho avuto modo di vedere interfacciandomi con i clienti di Kipin, l'età media è proprio la mia (circa 45 anni). Ho inoltre notato un singolare interesse negli over 60.

Come convincere i manager ‘vecchia’ maniera ad usare un biglietto digitale?

La possibilità di abbattere gli sprechi, la velocità di trasformazione/aggiornamento dei canali di contatto e la possibilità di trasferire tutti i propri dati in un click e senza errori di battitura dovrebbero essere gli elementi trainanti. Nello specifico, per il primo punto, basta pensare che più di sette milioni di alberi vengono abbattuti ogni anno per la stampa solo dei biglietti da visita cartacei. In parole povere, non puoi dire che la tua azienda è "green" se usi ancora i biglietti da visita cartacei :) 

Pro e contro del biglietto digitale

I pro sono davvero innumerevoli. Oltre quelli appena menzionati, c'è la possibilità di inserire un numero virtualmente illimitato di dati, con tanto di indirizzi ai propri profili social (e non semplici icone come si è costretti a fare sui biglietti cartacei), la possibilità di trasferirli tutti nella rubrica del destinatario con un semplice click e con tanto di foto personale o logo aziendale, la possibilità di avere contenuti interattivi (es: mappa geografica della sede) e tanto altro ancora.

L'unico "contro" è solo quello di non poter maneggiare la carta (cosa che ai nostalgici potrebbe mancare un po'). 

Stai sviluppando anche molti ‘extra’ servizi per gli utenti, a partire dagli sfondi virtuali per Zoom

Sì perché l'obiettivo è quello di offrire una delle piattaforme più complete sul mercato, corredata da funzionalità che sono collegate al proprio biglietto da visita digitale (vedi, ad esempio, anche il servizio di generazione firme per le email) 

Come garantite la protezione dei dati sensibili che gestite?

L'intera piattaforma è stata realizzata utilizzando un framework proprietario, appositamente sviluppato da zero per offrire una piattaforma dinamica, performante e sicura. 

L’ultima ‘nata’ in casa Kipin è la carta in Bamboo…

Esatto. E sta avendo un grande successo, soprattutto con chi è particolarmente attento all'eco-sostenibilità e/o con chi preferisce una card fisica senza rinunciare  ai vantaggi del digitale e all'abbattimento degli sprechi.

Essere un’azienda italiana è un plus o penalizza?

Devo confessare che non è semplice, anche perché ci stiamo affacciando ai mercati di USA, UK,  SPAGNA, GERMANIA, FRANCIA e INDIA.

Malgrado ciò, siamo un'azienda totalmente autofinanziata. 

Il lancio del tuo nuovo biz ha coinciso con la crisi mondiale sanitaria, con la pandemia. Quanto ha impattato sulla tua attività?

L'impossibilità di poter scambiare biglietti cartacei di persona, la crescente necessità di conference call e la riduzione dei budget delle aziende che sono state costrette ad operare in maniera più oculata, hanno sicuramente contribuito ad aumentare la richiesta.

Per il resto, fortunatamente, la nostra azienda non ha avuto impatti negativi in quanto totalmente "liquida".

Quali sono i tuoi piani a breve medio termine?

Incrementare ancor di più le funzionalità della piattaforma ed i modelli grafici utilizzabili, anche grazie a collaborazioni che stiamo stringendo con web agency e designer.

Aggiungere ulteriori dispositivi fisici per condividere velocemente il proprio biglietto da visita. Questi gli obiettivi principali. 

E quelli a  lungo termine?

Al momento sono top secret :)

PER SAPERNE DI PIU':